L'evento miracoloso è avvenuto a Ortona il 13 giugno 1566 ed è rappresentato in un dipinto a fresco, che ritrae la figura di Gesù Crocifisso, si trova tuttora all'interno dell'Oratorio della Chiesa di santa Caterina d'Alessandria, edificata nel 1327.
Nel XVI secolo, durante l'invasione dei turchi avvenuta nelle cittadine del mare Adriatico, le monache benettine implorarono davanti all'antica immagine di Gesù Crocifisso per la protezione del popolo ortonese. 48 giorni prima dell'arrivo dei turchi, nella più intensa commozione, le suore videro sgorgare dal costato del Crocifisso del sangue vivo che venne raccolto e custodito in due ampollline. Quando i turchi entrarono ad Ortona non trovarono nessuno e non violarono la Chiesa di Santa Caterina.Poi nel 1570 accadde l'inverosimile, ossia, il frate confessore del monostero di santa Caterina, padre Basilio trasferì le due ampolline della sua città natale, Venezia.
Il 29 giugno del 1934, una delle due ampolle è tornata ad Ortona ed è attualmente custodita in una nicchia di marmo all'interno dell'Oratorio del Crocifisso Miracoloso nella Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria. Il grande evento festoso per tutta Ortona è raffigurato in una tela della metà del secolo XVII.
Ascoltiamo le interviste realizzate con la collaborazione del videomaker Edoardo Di Pierro.
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