Arrivano a destinazione gli accertamenti I.M.I. sui terreni annualità 2015.
La farsa continua. Dopo 20 anni di discussioni, rinvii, bocciature e annullamento del Tribunale Amministrativo, senza l'entrata in vigore del nuovo Piano Regolatore Generale, si continua a pagare il tributo.
Le Commissioni Tributarie non sono entrate nel merito della questione, hanno soltanto sottolineato il fatto che occore pagare l'I.M.U., come dire rivolgetevi al Comune per porre fine al contenzioso.
L'amministrazione comunale si lava le mani:" non possiamo trasgredire le leggi, dovete pagare".
La politica non può nascondersi, deve applicare le tasse in base ai servizi che offre e non su strumenti ipotetici, che tengono in apprensione i cittadini da oltre un ventennio.
Il solito scarica barile, i politici promettono, fanno convegni sul piano regolatore, ribadiscono la necessità di porre fine all'iniquità, ma una volta eletti, si siedono sui banchi del Consiglio Comunale e non muovono foglia.
Ecco la la loro motivazione:" il regolamento non prevede la restituzione dei soldi ai contribuenti".
Il regolamento può essere cambiato e aggiornato dai consiglieri, sindaco e presidente dell'assise civica.
La verità assoluta è che le entrate sui terreni edificabili per l'ufficio tributi, ma inedificabili per l'ufficio urbanistico reggono in piedi il bilancio comunale.
Cosa fare? Probabilmente, occorre che la cittadinanza ricorra ad una vera class action collettiva.
I risarcimenti fanno parte dell'azione legale.
E non finisce qui!