«Dopo un’attenta analisi in questa fase preliminare del progetto – sottolinea il sindaco Castiglione – grazie anche al lavoro dei tecnici dell’ufficio comunale e del mio staff, l’ingegnere Tommaso Giambuzzi e il dottore Umberto Di Deo, abbiamo elaborato questa richiesta con l’obiettivo di dare massima attenzione e trasparenza al progetto di questo nuovo insediamento che si inserisce nella zona industriale del territorio ortonese dove sono già presenti attività produttive che ormai da anni, rappresentano un importante aggravio ambientale per il territorio e la collettività».
L’analisi fatta dall’amministrazione comunale ha preso in considerazione l’inquadramento normativo in cui si inserisce il progetto, la sua collocazione rispetto a punti sensibili e le criticità ambientali già presenti sul territorio, la sovrapposizione delle emissioni odorifere e polverulenti e la valutazione sugli effetti dei venti. Un altro aspetto poco specificato dalla progettazione ma messa in evidenza nella osservazione del Comune di Ortona, riguarda anche la incerta provenienza dei quantitativi di frazione organica di rifiuto solido urbano (Forsu) di cui si alimenterebbe l’impianto insieme agli scarti di vinacce e del verde triturato. Infatti nel Piano Regionale di Gestione Rifiuti la produzione annua di Forsu a livello regionale fino al 2022 copre meno del 60% della disponibilità degli impianti presenti sul territorio, dunque appare evidente che le necessità per un ulteriore impianto come quello di Caldari, potrebbero essere soddisfatte solo con materiale umido proveniente da fuori regione.
L’analisi poi sul territorio evidenzia che le distanze del nuovo insediamento risultino critiche sia dai nuclei abitati, tra la stazione di Caldari e contrada Iurisci, come anche dai corsi d’acqua rappresentati dal Fosso Riccio e da opere di captazione di acque per usi agricoli. È stato anche rimarcato che il sito appare interferire con coltivazioni vitivinicole di pregio e biologiche oltre che con la produzione alimentare di qualità.
L’analisi poi sul territorio evidenzia che le distanze del nuovo insediamento risultino critiche sia dai nuclei abitati, tra la stazione di Caldari e contrada Iurisci, come anche dai corsi d’acqua rappresentati dal Fosso Riccio e da opere di captazione di acque per usi agricoli. È stato anche rimarcato che il sito appare interferire con coltivazioni vitivinicole di pregio e biologiche oltre che con la produzione alimentare di qualità.
«Dopo la presentazione in Regione del progetto da parte della società Aura Energia – continua il sindaco Castiglione – siamo venuti a conoscenza della possibilità di questo nuovo insediamento e come amministrazione responsabile e attenta abbiamo analizzato il progetto che risulta ancora in una fase preliminare. E come abbiamo già dimostrato con la questione del deposito Gpl, in una materia così delicata e sensibile quale l’ambiente, non si può agire per semplici spot elettorali, specialità invece di alcuni consiglieri comunali di minoranza che ai proclami sui social non fanno seguire le dovute azioni. Il ruolo di amministratori implica anche l’assunzione di responsabilità attraverso atti concreti, come nello specifico la richiesta di assoggettabilità alla VIA che prevede una esame approfondito e una valutazione in via preventiva degli effetti dell’opera sull’ambiente, la salute e il benessere umano».