Una iniziativa che parte dai Sindaci e dal territorio sui presidi ospedalieri penalizzati dalla riorganizzazione del servizio sanitario attuato dalla Regione e dal commissario straordinario Luciano D’Alfonso.
Questa mattina i sindaci dei comuni di Ortona, Leo Castiglione, e Guardiagrele, Simone Dal Pozzo, hanno presentato una proposta collegiale che coinvolge anche i comuni di Atessa, Atri, Penne, Popoli, Sulmona e Tagliacozzo, per sospendere gli effetti del “decreto Lorenzin” e avviare una nuova programmazione del servizio sanitario regionale.
«Si tratta di una iniziativa concreta – sottolinea il sindaco di Ortona Castiglione – che può produrre in breve tempo i suoi effetti perché si presenta come emendamento al decreto legge 28 maggio 2018 n.55 (progetto di legge 804) attualmente in esame presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Quindi è un iter più veloce rispetto alle proposte fatte in queste settimane da diverse forze politiche e parlamentari regionali che prevedono il passaggio in Consiglio Regionale o addirittura una nuova proposta di legge in Parlamento. Questa iniziativa nasce dalla condivisione tra istituzioni e territori con l’obiettivo di salvaguardare i servizi sanitari nei territori di rispettiva competenza e la salute dei cittadini».
L’emendamento che ha già ricevuto il riscontro positivo di alcuni parlamentari abruzzesi, dovrà essere presentato in commissione entro le ore 17 di oggi e con l’aggiunta di questo nuovo articolo (8-octies) al succitato decreto, si potrà ottenere tre importanti risultati, come ha sottolineato il sindaco di Guardiagrele, Simone Del Pozzo.
«In primo luogo la sospensione del cosiddetto “decreto Lorenzin” del 2015 e dei decreti commissariali attuativi, poi stabilisce che la Regione, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, adotta un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera sulla base delle forme di partecipazione previste dalle norme del Servizio Sanitario Nazionale e soprattutto rispettando lo standard di 3,7 posti letto per mille abitanti».
Per i Sindaci che hanno aderito all’azione collegiale è noto che un importante limite alla conservazione di presidi sanitari, soprattutto nelle aree interne, è rappresentato dalle previsioni del D.M. 70/2015 ed è certamente ad una revisione dei parametri in esso contenuti che si deve mirare per avviare a soluzione il problema su base nazionale. L’emendamento che oggi si propone al decreto legge 55/2018 è la via più breve e immediata per ottenere questo risultato. Ma l’azione dei sindaci non termina qui perché l’intenzione è quella di presentare, anche con il coinvolgimento dei parlamentari abruzzesi, dei comitati e delle associazioni diffuse sul territorio nazionale, una articolata proposta di revisione del D.M. 70/2015.
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